Un invito ad accogliere ogni Eucaristia come “spreco di amore” per far rifiorire la vita in maniera insperata, ogni giorno. E’ stato il vescovo Michele Tomasi a rivolgerlo ai fedeli riuniti in cattedrale questa mattina per la celebrazione della Domenica delle Palme e della Passione del Signore.
Il Vescovo ha salutato i bambini presenti: “Che bello vedervi, voi siete qui oggi, e rappresentate tutti quelli che hanno riconosciuto Gesù al suo ingresso festoso. Rappresentate quelli che hanno capito ciò che non hanno capito tutti gli altri adulti. Continuate a voler bene a Gesù e a portare a tutti il sorriso e la gioia del vostro incontro con lui. Ne abbiamo bisogno, tanto”.
“Dopo aver accompagnato liturgicamente il Signore nel suo ingresso glorioso a Gerusalemme, subito ci è stata proclamata anche la Passione del Signore – ha sottolineato mons. Tomasi -. L’effimera accoglienza di un momento si fa rifiuto, ed è proprio il rifiuto che diviene luogo di rivelazione e di realizzazione piena dell’amore eterno di Dio, stabile per sempre. Gesù che svuota se stesso, fa spazio in sé all’universo intero e accetta per amore la morte, la morte di croce, è colui che in questo dono di amore viene glorificato con la Risurrezione e la pienezza di vita”.
“Solo se siamo così folli da mettere davvero l’amore di Gesù al centro di tutto nella nostra vita – ha ricordato il Vescovo – saremo in grado di vedere la forza di risurrezione che si sprigiona nelle pieghe della nostra vita quotidiana concreta, oggi, in questo tempo confuso e sfiduciato; oggi, nelle nostre domande di senso, nelle nostre incertezze, nelle nostre paure, nelle grandi questioni cui facciamo fatica a rispondere nel tempo sfibrante della pandemia”. Un amore smisurato, uno “spreco di amore” come quello della donna di Betania che, mentre Gesù è a tavola, rompe un vaso prezioso di alabastro e versa sul capo del maestro un profumo di puro nardo altrettanto prezioso. Un episodio che è “la vera introduzione alla Passione e alla Risurrezione”.
“Nessuno dei presenti capisce il gesto, tutti protestano per lo spreco – ha sottolineato mons. Tomasi -. Ma di questo gesto Gesù fa subito Vangelo da proclamare sempre e ovunque “in ricordo di lei”. Ecco un gesto da perpetuare, in memoria di Lui: anche questo, come quello del pane e del vino, si fa Eucaristia. L’unzione per la sepoltura diventa la consacrazione per la vita, lo spreco di amore di una donna è l’unico gesto che sa far balenare la novità della Risurrezione di Gesù: soltanto un amore che non calcola e che vive quasi di eccesso sa vedere l’amore infinito di Dio in quel Maestro che gli altri non sono ancora stati capaci di comprendere”.
“Fratelli e sorelle, abbandoniamo tutti i calcoli, anche quelli ragionevoli e assennati, che definiscono le nostre esistenze – l’invito del Vescovo – ma che imbrigliano le nostre energie individuali e sociali; siamo così folli da mettere davvero l’amore di Gesù al centro di tutto nella nostra vita – al centro vero: soltanto così saremo in grado di vedere la forza di risurrezione che si sprigiona nelle pieghe della nostra vita quotidiana”.