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Domani la preghiera del vescovo Michele, da solo, in cimitero

Anche il nostro Vescovo, in comunione con gli altri vescovi italiani, venerdì 27 marzo sarà nel cimitero cittadino di San Lazzaro, a Treviso, per un momento di preghiera per i fedeli defunti e una benedizione alle tombe.

Un segno eloquente voluto dalla Chiesa italiana: “I Pastori, che ne hanno la possibilità – sottolineava una nota della presidenza della Cei dei giorni scorsi -, si recheranno da soli a un cimitero della propria diocesi per un momento di raccoglimento, di preghiera e benedizione. L’immagine dei mezzi militari, che trasportano le bare verso i forni crematori rende in maniera plastica la drammaticità di quello che il Paese vive. Per il rispetto delle misure sanitarie, tanti di questi defunti sono morti isolati, senza alcun conforto, né quello degli affetti più cari, né quello assicurato dai sacramenti”.

“Le comunità cristiane – continua la nota -, pur impossibilitate alla vicinanza fisica, non fanno mancare la loro prossimità di preghiera e di carità. Tutti i giorni i sacerdoti celebrano la S. Messa per l’intero popolo di Dio, vivi e defunti. L’attesa è per la fine dell’emergenza, quando si potrà tornare a celebrare l’Eucaristia insieme, in suffragio di questi fratelli”.

L’intenzione è quella di affidare alla misericordia del Padre tutti i defunti di questa pandemia, nonché di esprimere in questo modo la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel pianto e nel dolore per la perdita dei propri cari.

Sarà questo ‘il Venerdì della Misericordia’ della Chiesa italiana; un Venerdì di Quaresima, nel quale lo sguardo al Crocifisso invoca la speranza consolante della Risurrezione.

Il nostro Vescovo si recherà alle 10 nel cimitero centrale di Treviso. I fedeli che lo desiderano potranno raccogliersi in preghiera in quello stesso momento, nelle loro case, affidando all’amore e alla misericordia del Padre tutte le persone che sono morte in questo periodo.

Si ricorda che non è possibile recarsi nei cimiteri in questo periodo.

 

Emergenza coronavirus: le disposizioni del Vescovo fino al 3 aprile, in comunione con i Vescovi del Nordest

A seguito di quanto stabilito con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 (di seguito “Decreto”), fino alle ore 24.00 di venerdì 3 aprile 2020, in comunione con i Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto, per la Diocesi di Treviso dispongo quanto segue:
1. Si eviti sempre ogni assembramento di persone, e si rispetti sempre il criterio di garantire non meno di un metro di distanza fra le persone, ai sensi dell’Allegato 1 lettera d) del Decreto;
2. Essendo sospese tutte le celebrazioni religiose aperte al pubblico, in chiese, oratori e all’aperto (S. Messe, feriali e festive; sacramenti, inclusi battesimi, prime comunioni e cresime; sacramentali, liturgie e pie devozioni, quali la Via Crucis e quant’altro), comprese quelle funebri:
a) nell’impossibilità di adempiere al precetto festivo, ai sensi del can. 1248 § 2, i fedeli dedichino un tempo conveniente all’ascolto della Parola di Dio, alla preghiera e alla carità; possono essere d’aiuto anche le celebrazioni trasmesse tramite radio, televisione e “in streaming”, nonché i sussidi offerti dalla Diocesi;
b) nell’impossibilità di ogni celebrazione esequiale, è consentita la sola benedizione della salma, in occasione della sepoltura o prima della cremazione, rispettando le condizioni di cui al n. 1;
c) i battesimi (celebrati solo nella forma individuale) e i matrimoni sono consentiti a porte chiuse, presenti i soli padrini/testimoni e i familiari stretti, rispettando le condizioni di cui al n. 1;
d) il sacramento della penitenza può essere celebrato nella sola forma del “Rito per la riconciliazione dei singoli penitenti”, rispettando le condizioni di cui al n. 1;
3. Si possono tenere aperti i luoghi di culto, senza organizzarvi alcun tipo di celebrazione religiosa e a condizione di adottare misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro di cui al n. 1; si mantengano senza acqua benedetta le acquasantiere e si garantisca una pulizia adeguata degli ambienti (in particolare banchi e sedie);
4. Sono sospesi gli incontri del catechismo nonché le attività formative e ludiche di patronati e oratori, incluse le uscite, i ritiri e quant’altro; si tengano chiusi tutti gli spazi (compresi i campi da gioco);
5. Per le attività delle società e associazioni sportive e per i bar ci si attenga esattamente a quanto stabilito dal Decreto (si vedano, in particolare, l’art. 1.1 lettere d, g n, o);
6. Sono sospese feste, sagre parrocchiali, concerti, serate culturali, rappresentazioni teatrali, proiezioni cinematografiche e quant’altro;
7. Le lezioni degli istituti ecclesiastici sono sospese;
8. Sono chiusi i musei, le biblioteche, gli archivi, istituti e luoghi di spiritualità e di cultura;
9. Gli appuntamenti legati al Cammino sinodale sono rinviati;
10. Si sospenda la visita per la benedizione annuale delle famiglie; rimane invece possibile visitare i malati gravi per offrire loro conforto spirituale e, se del caso, l’unzione degli infermi e il viatico;
11. Le attività caritative possono continuare solo alle seguenti condizioni:
a) i centri d’ascolto e gli altri servizi di Caritas diocesane e parrocchiali e realtà affini: garantendo le condizioni stabilite al n. 1;
b) le mense dei poveri: garantendo le condizioni di cui al n. 1, altrimenti distribuendo cestini con i pasti che non potranno però essere consumati all’interno delle strutture;
c) nei dormitori: garantendo le condizioni di cui al n. 1, altrimenti attraverso un presidio sanitario garantito dalla competente autorità pubblica;
12. Nel periodo indicato la Curia diocesana (piazza Duomo e Casa Toniolo) rimarrà chiusa al pubblico, tuttavia sarà possibile accedere agli uffici solo previo appuntamento; vi sono sospese le presenze dei volontari;
13. Sono sospese tutte le attività formative e gli incontri pubblici promossi dai diversi uffici diocesani.

Confido nel senso di responsabilità e di carità pastorale di tutti coloro che sono chiamati a rispettare e a far rispettare queste disposizioni. Vi invito a vivere questo momento con fede sempre rinnovata e con senso civico. Ci affidiamo all’intercessione della Vergine Maria e dei nostri Santi patroni diocesani, affinché si alimentino in noi e tra noi la fede, la speranza e la carità e perché vengano sostenuti gli sforzi di quanti operano nell’interesse del bene comune e nella cura degli ammalati e dei più fragili.

Treviso, 9 marzo 2020
✠ Michele Tomasi

Messaggio del Vescovo per il Mercoledì delle Ceneri e la Quaresima

Cari fratelli e sorelle in Cristo,

questa mia prima Quaresima in mezzo a voi incomincia in modo del tutto inaspettato. La diffusione del Coronavirus (COVID-2019, così viene chiamato ufficialmente) richiede a tutti i cittadini nella nostra regione, in tutto il Paese, e quindi anche alla comunità cristiana della nostra Diocesi di comportarsi in maniera responsabile per permettere di bloccarne il contagio. Per questo anche la Diocesi segue con fiducia quanto deciso dalle pubbliche autorità con le indicazioni date a tutti nella giornata di domenica scorsa.

Vi assicuro che non è certo a cuor leggero che la diocesi ha stabilito la “sospensione della celebrazione pubblica di S. Messe, incluse quelle del Mercoledì delle Ceneri e domenicali, e di sacramenti (compresi Battesimi, Prime Comunioni e Cresime), sacramentali, liturgie e pie devozioni quali la Via Crucis”. La celebrazione dell’Eucaristia, la preghiera e l’ascolto della Parola comunitarie, l’incontro tra fratelli e sorelle nelle varie forme sono dimensioni fondamentali della nostra vita di discepoli di Cristo. Questo momento in cui vi chiedo di rinunciarvi ci fa sperimentare con dolore, ma anche con la sorpresa di chi scopre qualcosa di nuovo ed inatteso, quanto tutto ciò ci sia importante e necessario per la nostra vita, al di là di ogni convenzione o abitudine.

Ma è proprio ora che ci risulta chiaro ed urgente il bisogno della preghiera, del rapporto fiducioso e filiale con Dio Padre, l’affidamento a Cristo nostro Signore e fratello, l’invocazione dello Spirito che ci sostiene con il suo soffio di vita. Prendiamoci pertanto con più impegno, in questi giorni “speciali” che pure ci introducono nella Quaresima, del tempo per pregare, là dove siamo, così come siamo, a casa, in famiglia, da soli. Siamo legati e uniti tra noi nel Signore e Lui non ci lascia mai da soli. Questa forzata rinuncia ci faccia scoprire quanto sia importante l’incontro dell’assemblea dei cristiani e ci spinga in futuro a ritrovarci con gioia e gratitudine.

I sacerdoti che celebreranno senza l’assemblea lo faranno per tutti e tutti potranno partecipare con la preghiera e nello spirito alla celebrazione del sacrificio di Cristo: il Signore risorto è vivo ed è presente tra noi.

Prendiamoci dei momenti da dedicare alla lettura delle Scritture, alla meditazione e all’ascolto della Parola di Dio. Come ho già ricordato nella lettera in occasione della giornata della Parola, “nelle Scritture è Dio che ci parla”. In comunione con tutte quelle chiese in tutto il mondo dove spesso non è possibile la celebrazione dell’Eucaristia, facciamo esperienza dell’ascolto del Dio vicino che parla con noi, che si comunica a noi, che continua a riunire la sua Chiesa nell’amore.

Preghiamo allora per le nostre necessità, per i piccoli e i poveri, per le persone sole che rischiano più di altre di portare il peso di questo momento difficile. Preghiamo per i medici e per tutto il personale sanitario, cui diamo la nostra fiducia ed il nostro sostegno. Il libro biblico del Siracide ci ricorda infatti: “Onora il medico per le sue prestazioni, perché il Signore ha creato anche lui. Dall’Altissimo infatti viene la guarigione, e anche dal re egli riceve doni” (Sir 38, 1-2). L’affidamento alle indicazioni dei medici è partecipazione alla fiducia piena in Dio, perché la loro opera fa parte del dono della creazione.

Preghiamo anche per chi deve prendere difficili decisioni per il bene comune, per tutti i nostri amministratori, perché ricevano fortezza e sapienza, come già ci insegna l’apostolo Paolo: “raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio” (1 Tim 2, 1-2).

Vi accompagno tutti con la mia preghiera, e con voi mi affido al Signore nostro Dio, amante della vita. La comunione tra noi che il Signore ci dona sia forte e ci sostenga. Continuiamo a prenderci cura gli uni degli altri, rimaniamo solidali con tutti e chiediamo il dono della speranza, contro ogni paura che ci possa colpire.

Poniamo in questa Quaresima gesti concreti di conversione, di rinnovamento della nostra vita. Camminiamo insieme verso la Pasqua, glorifichiamo il Signore con la nostra vita.

 

Treviso, Mercoledì delle ceneri 2020

 

+ Michele, Vescovo