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Un Sinodo in ascolto del futuro: tutte le tappe del cammino. Convocazione di inizio a Treviso il 17 ottobre a San Nicolò

Una lettera ai vescovi italiani per aggiornare su quanto fatto finora nel cammino sinodale – percorso ancora in evoluzione – in attesa della sessione autunnale del Consiglio episcopale permanente (27-29 settembre) e dell’Assemblea Generale Straordinaria della Cei (22-25 novembre 2021). Ad inviarla nei giorni scorsi la presidenza della Cei, ricordando che il cammino sinodale delle Chiese in Italia si è avviato nella 74ª Assemblea Generale della Conferenza episcopale italiana, del maggio scorso. Nella sessione straordinaria del Consiglio episcopale permanente, svolta in videoconferenza il 9 luglio, è stato tracciato, alla luce della Carta d’intenti presentata in Assemblea, un primo disegno del cammino, individuando un percorso quadriennale scandito da tre fasi correlate: narrativa, sapienziale e profetica. Intanto, la Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi ha diffuso il 7 settembre il Documento preparatorio e il Vademecum per orientare la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo. 

Epoca di dolore e di grazia 

“L’epoca che attraversiamo è colma di dolore e di grazia”, si legge nella lettera: “La crisi sanitaria ha svelato innumerevoli sofferenze ma anche enormi risorse. Le nostre comunità devono fare i conti con isolamento, disgregazione, emarginazioni e tensioni; la creatività che hanno espresso, ora messa alla prova dal perdurare della pandemia, racchiude un desiderio di relazioni profonde e rigeneranti”. È in questo contesto che Papa Francesco ha invitato ad avviare un cammino sinodale nazionale, la cui prima fase – narrativa – è costituita da un biennio in cui verrà dato spazio all’ascolto e al racconto della vita delle persone, delle comunità e dei territori.

Tre tappe per il cammino 

“Nel primo anno (2021-22) faremo nostre le proposte della Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi per la XVI Assemblea Generale ordinaria; nel secondo anno (2022-23) la consultazione del popolo di Dio si concentrerà su alcune priorità che saranno individuate dall’assemblea generale della Cei del maggio 2022”, si legge nella lettera. La seconda fase – sapienziale – è rappresentata da un anno (2023-24) in cui le comunità, insieme ai loro pastori, “s’impegneranno in una lettura spirituale delle narrazioni emerse nel biennio precedente, cercando di discernere ciò che lo Spirito dice alle Chiese attraverso il senso di fede del popolo di Dio”. In questo esercizio saranno coinvolte le Commissioni episcopali e gli Uffici pastorali della Cei, le Istituzioni teologiche e culturali. La terza fase – profetica – culminerà, nel 2025, in “un evento assembleare nazionale da definire”, scrivono i vescovi: “In questo con-venire verranno assunte alcune scelte evangeliche, che le nostre Chiese saranno chiamate a riconsegnare al popolo di Dio, incarnandole nella vita delle comunità nella seconda parte del decennio (2025-30)”. “Il cammino sinodale non parte da zero, ma s’innesta nelle scelte pastorali degli ultimi decenni e, in particolare, nei Convegni Ecclesiali di Verona e Firenze”, precisa la Cei: il discorso del Papa a Firenze, insieme all’Evangelii gaudium, scandirà la traiettoria del percorso.

Consultazione capillare 

Il metodo è quello di “consultazione capillare” proposto dal Sinodo dei Vescovi, che prevede il coinvolgimento di parrocchie, operatori pastorali, associazioni e movimenti laicali, scuole e università, congregazioni religiose, gruppi di prossimità e di volontariato, ambienti di lavoro, luoghi di assistenza e di cura… “Per questo è fondamentale costituire gruppi sinodali diffusi sul territorio: non solo nelle strutture parrocchiali, ma anche nelle case e dovunque sia possibile incontrare e ascoltare persone”, la raccomandazione della Cei. Nella prossima sessione autunnale (27-29 settembre), il Consiglio episcopale permanente nominerà un Comitato con il compito di promuovere, sostenere e accompagnare il cammino. All’inizio di ottobre saranno consegnate le prime linee per il cammino sinodale e alcuni suggerimenti metodologici.

LA CONVOCAZIONE DIOCESANA A SAN NICOLO’ DOMENICA 17 OTTOBRE

Una settimana dopo l’avvio del Cammino sinodale della Chiesa universale, il nostro Vescovo aprirà il cammino in diocesi, in contemporanea con tutti i pastori delle chiese locali. Mons. Tomasi presiederà una Convocazione che si svolgerà nel pomeriggio di domenica 17 ottobre nel tempio di San Nicolò. Sarà l’inizio della fase diocesana del Sinodo dei Vescovi, fase che la Presidenza della Conferenza episcopale italiana ha deciso sia vissuta in tutte le diocesi d’Italia anche come primo anno del programmato cammino sinodale della Chiesa italiana. “Ci porremo in tal modo, fin da subito, dentro questi due percorsi sinodali – sottolinea mons. Mario Salviato, vicario per il coordinamento della Pastorale, in una lettera ai parroci -. Tale Convocazione diventerà pure occasione per riunirci come Chiesa in preghiera alla ripresa delle iniziative pastorali nelle parrocchie e in diocesi sospese nel periodo estivo”.

Il Vescovo annuncia la nomina del vicario generale e del vicario per il clero

Carissimi, è con gioia che vi comunico direttamente – dalle pagine del nostro settimanale diocesano “La Vita del popolo (che ringrazio assieme al suo direttore) – la nomina del nuovo Vicario generale della Diocesi di Treviso e anche di un Vicario per il clero, figura alla quale sin qui non si è fatto ricorso nella guida della nostra Diocesi.

La nomina a Vescovo della diocesi di Piacenza-Bobbio di don Adriano Cevolotto aveva l’anno scorso reso vacante il ruolo di Vicario generale. Poiché sono con voi qui a Treviso da meno di due anni, e a causa anche del rallentamento del ritmo di conoscenza della Diocesi in seguito alle limitazioni dovute alla pandemia, mi sarebbe stato difficile procedere in tempi rapidi alla scelta di un nuovo collaboratore. Ho chiesto in un primo tempo ai direttori e direttrici degli uffici di curia dei suggerimenti sui compiti del Vicario e se fosse opportuno prevedere nel governo della Diocesi anche altre figure che potessero facilitare questo delicato compito.

Successivamente, dopo aver ritenuto di affiancare al Vicario generale e a quello per il coordinamento della pastorale la figura del Vicario per il clero ho chiesto ai sacerdoti, ai diaconi permanenti e ad alcuni laici di darmi dei suggerimenti di nomi che potessero a loro parere ricoprire i due incarichi.

Ho ricevuto tante risposte, tutte ben argomentate e molto cordiali. Ringrazio tutti di vero cuore per questo intenso esercizio di sinodalità. Nel frattempo ho continuato ad incontrare presbiteri e laici e ho approfondito almeno un poco la mia conoscenza di questa bella e viva Diocesi.

Ho confrontato le indicazioni ricevute, che ho richieste come riservate e personali, con le mie conoscenze e i miei contatti di questi mesi. Ho quindi deciso di nominare come Vicario generale don Giuliano Brugnotto, sinora Rettore del Seminario Diocesano e come Vicario per il clero don Donato Pavone. Don Mario Salviato continua il suo compito di Vicario per il Coordinamento della Pastorale.

Don Giuliano Brugnotto coordinerà le attività della Curia diocesana, curerà gli interventi su problematiche generali legate alla Diocesi nel suo complesso, alle parrocchie e alle realtà ecclesiali, i rapporti con l’ambito civile e gli interventi di carattere amministrativo corrente. Avrà anche il ruolo di coordinamento di tutti gli interventi che verranno trattati in Consiglio episcopale, ogni volta che essi riguarderanno aspetti differenti da quelli specificamente attribuiti ai singoli Vicari.

Don Donato Pavone seguirà le condizioni di vita e di impiego dei presbiteri in tutti i loro risvolti e in tutte le differenti fasi della vita, con la facoltà di assumere anche decisioni per quanto riguarda l’abitazione, il sostentamento, le necessità in caso di vario bisogno e simili. Egli mi aiuterà anche in modo particolare nell’accompagnamento dei confratelli che si trovino in momenti delicati o difficili del loro cammino vocazionale.

Don Mario Salviato coordinerà le iniziative pastorali della Diocesi in particolare riferimento alla formazione e alla vita delle collaborazioni pastorali, aspetto questo molto importante per il futuro della vita della Diocesi.

Assieme a me e al Cancelliere diocesano, don Fabio Franchetto, essi costituiranno il Consiglio episcopale.

Ringrazio tutti di vero cuore per la disponibilità a questo delicato servizio, in particolare don Giuliano e don Donato perché prontamente hanno accettato la richiesta che ho loro posto.

Ringrazio anche don Mario Salviato, don Fabio Franchetto e don Luca Pizzato che in questi mesi mi hanno aiutato nel coordinamento delle attività e i direttori, le direttrici, i collaboratori tutti della Curia diocesana che hanno continuato con fedeltà, impegno e creatività ad aiutare, sostenere e rendere efficace il mio compito di Vescovo diocesano.

Ora dovremo presto incontrarci in Consiglio episcopale per definire più precisamente competenze e modi di lavoro, in quanto iniziamo un tratto di strada nuovo per la vita della Diocesi. Questi collaboratori mi aiuteranno in particolare a valutare e a stabilire i nuovi incarichi e gli avvicendamenti che si rendono necessari, sia in seguito a queste nomine, sia per fare fronte alla situazione pastorale così profondamente toccata dalla pandemia. Ci saranno anche delicati passaggi di consegne. Rispetto agli anni precedenti i tempi slitteranno di qualche settimana, e daremo appena possibile tutte le informazioni necessarie. Mi rendo conto che l’attesa crea disagi e difficoltà, penso tuttavia che i tempi lunghi abbiano portato ad una buona e serena decisione: insieme affronteremo con spirito di servizio le questioni che vanno affrontate.

Mi affido con grande fiducia alla collaborazione franca e leale, all’appoggio e alla preghiera di tutti voi, Popolo santo di Dio che è in Treviso.

Vi ricordo tutti nella preghiera

+Michele

Vescovo